Questo brano è suddiviso in sei variazioni polifoniche diverse che si susseguono una dopo l'altra; l'idea da cui parte il nostro fondatore riguarda il momento in cui parte dal campanile il suono delle campane del paese che, a seconda del motivo per cui viene annunciato al popolo un momento di raccoglimento, fanno susseguire in diverso modo i singoli suoni dei rintocchi; in effetti l'autore, partendo da un unico testo base, fa eseguire dal coro a 4 voci dispari (tre femminili ed una maschile) i diversi momenti di declamazione del testo abbinando una unica melodia, una serie di punti e contrappunti musicali, una timbrica di voce dominante fra l'una e l'altra variazione. Vediamo sempre, quando eseguiamo questo brano in pubblico, un coinvolgimento globale davvero commovente in quanto, l'associazione al suono delle campane con la propria infanzia, con l'aggiunta di una storia personale che lega la persona al proprio paese natio, hanno sempre in noi una corsia emotiva preferenziale. Il brano poi, di estrazione popolare, è chiaro e convincente.
Ninetta vien fuor dal portone, non senti quella è una canzone; quei dolci suon, di compagnia, son le campane di casa mia. Tutte le sere le stò a sentire, e mi vien voglia di ripartire; dolci campane di nostalgia, dolci campane di casa mia....