Inno a “Maria SS. delle Grondici” – Gallina

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  • Data di creazione 13 Giugno 2020
  • Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
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Madonna delle Grazie (in latino Mater Gratiarum) è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria, la madre di Gesù, nel culto liturgico e nella pietà popolare. Regina di tutte le Grazie, è Colei che, intercedendo per noi presso Dio, fa sì che Egli ci conceda qualsiasi grazia: nella teologia cattolica si ritiene che nulla Dio neghi alla Santissima Vergine. Tale titolo nasce dall'episodio biblico noto come "Nozze di Cana": è Maria che spinge Gesù a compiere il miracolo, e sprona i servi dicendo loro: "fate quello che Lui vi dirà".

Da Tavernelle, luogo a noi caro dove portiamo spesso il nostro contributo canoro, per una strada che attraversa il Nestòre, si arriva al Santuario della Madonna delle Grondici, edificato sulla fine del Trecento in onore della Madonna delle Grazie. L’appellativo “Grondici” dato al Santuario, deriva da “suggrunda”: gronda o tettoia che i Romani indicavano come sepolcro dei bambini minori di 40 giorni di vita. Questo santuario era connesso a questa funzione di sepoltura e per questo chiamato “à répit”, cioè del respiro, dove venivano portati i bambini morti senza battesimo, per ottenere una resurrezione temporanea onde amministrare loro il sacramento. Secondo la teologia medioevale, i bambini morti senza battesimo erano destinati al limbo e non avevano diritto ad essere sepolti in un luogo consacrato, ma i loro corpicini erano deposti a fianco della casa natale, appunto “sub grunda”; nel 1495 un eremita di nome fra Matteo fece dipingere il quadro con il racconto del miracolo che ha originato la fondazione del Santuario, eretto a seguito della resurrezione tangibile di un bambino.

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