Inno a “San Costanzo” – Spingola

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  • Data di creazione 13 Giugno 2020
  • Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
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Costanzo di Perugia (... – Foligno, 170 circa) è stato il primo vescovo di Perugia, martirizzato al tempo delle persecuzioni dell'imperatore Marco Aurelio nei confronti dei cristiani. Viene venerato come santo della Chiesa cattolica che lo ricorda il 29 gennaio. Secondo la tradizione, durante la persecuzione di Marco Aurelio, fu condotto per mano di alcuni soldati davanti al console Lucio e barbaramente flagellato, quindi immerso nell'acqua bollente, da dove uscì miracolosamente illeso. Ricondotto in carcere, convertì i suoi custodi, che lo aiutarono a fuggire. Rifugiatosi a casa di Anastasio, cristiano, fu con questo di nuovo arrestato e decapitato nella città di Foligno. Tutte le redazioni della Passio affermano che il corpo del santo, dopo il martirio, fu portato a Perugia e sepolto non lontano dalla città in un luogo detto Areola fuori Porta S. Pietro, dove venne costruita la prima cattedrale di Perugia. In questo medesimo luogo fu eretta l'attuale chiesa di San Costanzo consacrata, secondo un'iscrizione esistente nell'antico altare, nel 1205 dal vescovo di Perugia, Viviano.

Tradizione vuole che ogni anno, durante la festa di San Costanzo, le ragazze nubili vadano nella chiesa di San Costanzo per chiedere se si sposeranno entro l'anno: la leggenda dice che, se guardando il gioco di luci riflesse sull'immagine del santo si ha l'impressione che san Costanzo ha fatto l'occhiolino, significa che le nozze ci saranno, altrimenti, per consolazione, il fidanzato regalerà alla ragazza il tipico dolce, il "Torcolo di San Costanzo". Per tradizione medievale, "l'occhiolino" può solo essere visto da ragazze nubili vergini.

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