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- Data di creazione 30 Maggio 2020
- Ultimo aggiornamento 30 Maggio 2020
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Nel 155o nasceva Orazio Vecchi, uno dei massimi compositori del rinascimento italiano. Sacerdote, scrisse un notevole numero di opere profane, tra le quali vari libri di canzonette e di madrigali, in evidente contrasto con la sua normale professione di musicista da chiesa. Questo brano è all'interno della musica conviviale, destinata ad allietare le serate nelle case patrizie e a riempire i vuoti tra una portata e l'altra alla corte di Cesare d'Este.
Leva la man di qui vezzosa Clori, Ch'al bel collo di latte Non fermai labbra intatte: Segni più belli o più simili ai fiori.