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- Data di creazione 26 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 27 Giugno 2020
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Su testo di Francesco Petrarca (Rerum vulgarium fragmenta, 106), l'autore, nel suo madrigale, ricorda il rinnovamento musicale dell’Ars Nova (tecnica che si sviluppa nella musica italiana e francese fra il Trecento e il Quattrocento). L’autore propone un nuovo sistema di notazione musicale, che attribuisce la polifonia alla musica profana e prescinde dai modi liturgici tipici dei canto gregoriano, consistente in melodie vocali ritmicamente libere, eseguibili da solisti o da un coro. L’Ars Nova è dunque un segno del tramonto della concezione medievale dell’arte e della graduale affermazione di una nuova visione laica. Con essa nasce la poesia per musica, genere di componimenti letterari in volgare, scritti per essere musicati: mottetti, madrigali, danze, ballate, cacce..
Nova angeletta sovra l’ale accorta scese dal cielo in su la fresca riva, là ’nd’io passava sol per mio destino. Poi che senza compagna et senza scorta mi vide, un laccio che di seta ordiva tese fra l’erba ond’è verde il camino. Allor fui preso, et non mi spiacque poi, sì dolce lume uscia degli occhi suoi!